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Suminagashi

 
Storia e attualità

Il Suminagashi è un’antica arte giapponese: l’arte di dipingere sull’acqua.

La sua origine risale circa all’anno 1000 e nasce come tecnica per decorare la carta a contatto, tramite l’inchiostro (sumi) che fluttua (nagashi) galleggiando sull’acqua. Attraverso le tracce dell’inchiostro si formano disegni astratti che vengono poi trasferiti in un foglio di carta washi adagiato sulla superficie dell’acqua stessa. L’unicità di ogni stampa è la principale caratteristica della tecnica.

Per anni rimase gelosamente custodita presso la corte dell’imperatore e utilizzata per scopi divinatori, si credeva infatti che, attraverso i segni di inchiostro diluiti nell’acqua, si potesse leggere il futuro.

 

Esiste inoltre una leggenda, nella cultura shintoista, che narra di come il Suminagashi sia stato il dono di un dio agli uomini anche se, le testimonianze riconducono la sua nascita all’intuizione di un calligrafo. Nei secoli è stata sia una tecnica decorativa sia sfondo per pitture, calligrafie e stampe. Inoltre proprio per la sua non riproducibilità come supporto cartaceo per i documenti ufficiali.  In seguito divenne per i monaci zen un metodo di meditazione attiva, in quanto il movimento dell’acqua portava a uno stato d’animo di rilassamento e benessere che contribuiva a creare pace interiore e concentrazione, infondendo un senso di pura connessione con il mondo.

Oggi in Giappone la tecnica del Suminagashi è maggiormente utilizzata per la riproduzione di stoffe per kimono. Il suo design infatti è basato su una filosofia di tinta con occhio pittorico che produce indumenti unici che non potranno mai essere duplicati esattamente uguali. 

Per i giapponesi la parola Suminagashi evoca la tradizionale immagine della carta a cui viene data una valenza spirituale, mentre al kimono viene data una visione che trova nuovi spazi “con occhi senza ostacoli”.

Attualmente la pratica viene considerata oltre che una forma d’arte un processo creativo che induce alla ricerca della propria interiorità. Attraverso i disegni fluttuanti sull’acqua è possibile raggiungere un completo stato di rilassamento e benessere, il silenzio e la lenta gestualità creano un forte legame con il proprio mondo interiore, facilitando il passaggio alla riflessione su di sé. Il risultato è quello di un’opera inaspettata e inedita, dove nel velo d’acqua possiamo identificare l’anima che ci guida. 

L’essenza del Suminagashi sta proprio nelle sue immagini rivelatrici, dove il disegno finale si trasforma in un dipinto che esprime le emozioni della persona, offrendo un’ulteriore indicazione per portare alla luce nuove consapevolezze.

Dipingere sulla superficie dell’acqua e accordarsi ai suoi movimenti diventa un puro esercizio di wu wei, precetto taoista dell’agire senza forzare, seguire il flusso, un fare armonizzato con la natura. 

Utilizzando il potere comunicativo delle immagini, senza l’uso di parole, riusciamo a comunicare con noi stessi a un livello superiore, profondo ed efficace, il Suminagashi assume quindi il ruolo di un vero e proprio specchio dell’anima.

 

Da gioco intellettuale a tecnica decorativa fino a essere una pratica di meditazione.

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Preparazione, Esecuzione e Interpretazione:

le tre fasi in cui si sviluppa il 

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